Vi propongo un testo tratto da una dispensa didattica.
Alla fine del testo era specificato il fatto
che queste impostazioni erano proprie dell’esecuzione di brani del periodo
antecedente al 1800.
(È necessario
infine sottolineare che le indicazioni qui fornite sono ottimali per una
impostazione organistica funzionale alla esecuzione del repertorio precedente
il 1800 e per strumenti aventi caratteristiche organologiche riferibili a
quest’epoca.)
Io ritengo però che siano valide anche a
giorni nostri e per repertori moderni.
Quindi sta a voi prendere la cosa con le
pinze.
La postura
In generale la postura corretta da assumere alla consolle dell’organo è
in funzione della massima economicità dei movimenti di braccia, mani e
gambe (far meno fatica)
Perché ciò sia possibile è necessario un controllo cosciente di tutto
il corpo, e non soltanto della parte superiore.
Ecco alcuni suggerimenti importanti:
1. Diversamente dal pianista, l’organista non dispone di un sostegno
per i piedi, dovrà dunque considerare come baricentro del proprio equilibrio la
zona pelvica al fine di rimanere con tutto il corpo sospeso sulla panca. Dunque
dovrà concentrare l’attenzione sul proprio ombelico, rilassando i muscoli
dell’addome per evitare al massimo qualunque tensione nervosa a livello della regione
interessata.
Un consiglio pratico:
Sedetevi in modo da restare in bilico sulla panca, avendo solo una
parte del sedere a contatto con la panca. Così facendo le vostre gambe non
formeranno un angolo di 90° ma uno più aperto che favorirà i movimenti.
2. Il tronco deve essere tenuto dritto, la schiena allineata con la
testa per evitare la tensione muscolare che si creerebbe nei muscoli della
schiena. Una posizione eretta ma non rigida incoraggia il senso di sicurezza
nei confronti dello strumento.
Quindi non state accovacciati sulla tastiera, non solo per un fatto
estetico ma anche per la vostra salute.
3. L’organista si siede al centro della tastiera in modo che possa
raggiungere con agilità sia la zona acuta sia quella grave.
4. La distanza della panca deve essere sistemata non troppo indietro ne
troppo avanti. Nel primo caso l’organista per evitare di cadere in avanti sarà
costretto a sorreggersi con le mani sul manuale causando tensione muscolare in
tutto il corpo. Nel secondo caso l’organista tenderà a sedersi con il bacino
sul fondo della panca con grave impedimento per le gambe.
5. L’altezza della panca va regolata in modo che i piedi, tenuti con le
suole orizzontali, sfiorino i tasti della pedaliera mentre l’avambraccio si
trova allo stesso livello della tastiera. Una panca troppo bassa costringe
l’organista a tenere le spalle alzate e a sforzare eccessivamente i musicali delle
gambe. D’altra parte un’altezza eccessiva rende impossibile l’uso comodo dei piedi.
7. Le dita inarcate e vicine — la mano «incoppata» — sono appoggiate
sui tasti pronti a entrare in azione. Il movimento parte dalle nocche — massima
economicità dei mezzi — cercando di muovere solamente la prima falange. Il
polso si muove lo stretto necessario per evitare la tensione nervosa, mentre
l’avambraccio si adopera esclusivamente per assolvere la sua funzione ordinaria:
guidare la mano come la mano del pittore guida il pennello. Il peso del braccio
viene utilizzato solo quando la trazione del tasto lo richiede.
8. I pedali sono toccati con la costa interna del piede in modo che sia
l’alluce a premere il tasto. Perché questo avvenga naturalmente, ci si abitui a
guardare i piedi dall’esterno tenendo le ginocchia tendenzialmente unite.
Si faccia tuttavia attenzione a che le gambe non si irrigidiscano, poiché così
come il braccio conduce la mano così la gamba conduce il piede.
9. Il peso della gamba e del corpo non deve gravare sul piede o
sull’alluce. Per evitare questo bisognerà trovare una adeguata posizione sulla
panca — vedi num. 5.
10. Il piede tocca il tasto bianco della pedaliera nella zona
immediatamente vicina al tasto nero, mentre il tasto nero è toccato, sempre
dall’alluce sulla propria estremità.
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